Questa pagina è
composta da una prima immagine animata che mostra in maniera
evidente come la struttura urbanistica elegante e circolare ―
una sorta di cittadella ― del centro storico di Inzago che si
era mantenuta nei secoli passati, abbia iniziato a modificarsi
a partire dall'epoca del boom economico ed edilizio nella
seconda metà del secolo scorso. I grandi cambiamenti
urbanistici, infatti, sono praticamente concentrati negli
ultimi decenni del secolo scorso e nei primi decenni di quello
attuale.
A seguire, una ventina di mappe del territorio di Inzago in
cui si alternano immagini di cartografia tradizionale con le
immagini aeree/satellitari, tutte rigorosamente messe in
ordine cronologico decrescente, in maniera da poter
analizzare, passo dopo passo a ritroso, le significative
modifiche apportate nel tessuto urbano e nella campagna
inzaghese, con il trascorrere degli anni.
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Immagine animata
dove la fotografia aerea del territorio di Inzago del 1954
sfuma sopra quella del 1975 e quest'ultima sfuma, poi, sopra
l'immagine satellitare del 2015. Si noti come la prima
immagine del 1954 mostri la struttura del centro storico di
Inzago del tutto analoga alle immagini ottocentesche e a
quelle dei vari catasti presenti nella pagina delle mappe
storiche: un'elegante forma circolare. Lo sviluppo urbano, con
relativa crescita esponenziale di Inzago avvenne a partire
dalla fine degli anni '50 del secolo scorso, in concomitanza
con il boom economico e quello edilizio: si noti infatti come
nel 1954, oltre alla mancanza del Villaggio residenziale, non
siano ancora presenti le ampie cave di estrazione di sabbia e
di ghiaia per uso edile. A partire da quegli anni il nucleo
abitato di Inzago iniziò ad allungarsi lungo le principali
direttrici viarie, perdendo quell'elegante forma circolare che
lo aveva sempre caratterizzato.
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MAPPE
MODERNE E FOTOGRAFIE AEREE E SATELLITARI IN ORDINE
CRONOLOGICO DECRESCENTE
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Mappa tratta dal
progetto OSM (OpenStreetMap).
Il progetto "OpenStreetMap" prevede la collaborazione di un
considerevole numero di partecipanti appassionati di
cartografia, i quali tengono costantemente aggiornati i
data-base con tutti i rilievi effettuati direttamente sul
territorio, per questo motivo possono essere considerate mappe
aggiornate (quasi) in tempo reale. Da notare la simbologia
usata per la torre di villa Aitelli che riporta la voce "Torre
Faro di Inzago", quasi a voler rievocare la navigazione lungo
il naviglio della Martesana e la necessità di avere dei fari
di riferimento, come succede nei laghi o in mare aperto. La
scritta riferita alla cascina Molinello (Franchetti), in
realtà, risulta in posizione errata, perché è stata messa in
corrispondenza della cascina Vitelunga. Il medesimo errore,
peraltro, si trova anche in un'altra mappa riportata in questa
sezione: quella del Database Geo-Topografico, aggiornato al
2015.
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Immagini
satellitari del 2021.
Al posto del Consorzio Agrario Provinciale è ormai attiva la
struttura del supermercato "Famila", con il relativo
parcheggio posto davanti all'ingresso del supermercato.
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Immagini
satellitari del 2018.
Su questa mappa del 2018 i capannoni che costituivano la
struttura del Consorzio Agrario Provinciale risultano ormai
demoliti e tutta quanta l'area è stata bonificata, dal momento
che il tetto del Consorzio agrario era costituito da lastre di
eternit. A quella data, la superficie che ospiterà il futuro
supermercato con relativo parcheggio risultava ancora
completamente libera.
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Immagini
satellitari del 2015.
Sono le ultime immagini satellitari nelle quali compaiono i
due capannoni affiancati del Consorzio Agrario Provinciale.
La struttura era di notevoli dimensioni, in quanto tra i due
capannoni vi era un ampio passaggio dove potevano entrare
direttamente gli agricoltori con i loro mezzi per caricare
la merce, tale passaggio era anch'esso coperto con lastre di
eternit. Nella fascia Nord, le serre per la coltivazione
delle verdure risaltano in maniera evidente e la loro
superficie è addirittura paragonabile quella del vecchio
centro storico di Inzago, di forma circolare.
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DBGT
(Database Geo-Topografico, aggiornato per Inzago all'anno
2015), può essere considerato una versione notevolmente
migliorata delle prime due versioni della Carta Tecnica
Regionale (CTR). La cascina Vitelunga è erroneamente chiamata
Molinello, mentre la vera cascina Molinello (Franchetti), che
si trova una cinquantina di metri più a Nord rispetto alla
cascina Vitelunga, è priva di nome. Il Geoportale della
Lombardia specifica l'anno 2020 come data di completamento
della copertura del Database Geo-Topografico, tuttavia la
presenza dell'edificio del Consorzio Agrario Provinciale alla
fine di via Cavour, permette di stabilire che la mappa del
territorio di Inzago vada necessariamente retrodatata attorno
all'anno 2015.
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Immagini
satellitari del 2012.
Nella parte Sud della discarica, praticamente al confine con
le villette della zona Nord dell'abitato di Inzago, è stato
realizzato l'impianto fotovoltaico, i cui pannelli sono ben
visibili nell'immagine. L'allineamento dei pannelli
fotovoltaici, però, non è rivolto perfettamente in direzione
Sud, ma è lievemente declinante di un paio di gradi verso
Sud/Est, forse per un'approssimazione di calcolo in fase di
progettazione, oppure per un'approssimazione nel tracciamento
delle linee di riferimento durante la fase di realizzazione.
Nella zona Sud, invece, solo il parco acquatico della ex cava
separa le villette costruite nella fascia a Nord del Villaggio
residenziale e il quartiere "Giò del pont" di Inzago.
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Immagini
satellitari del 2007.
Si nota la presenza della struttura ormai completa e
funzionante della Fondazione Sacra Famiglia (Residenza
Sanitaria per Disabili ― RSD), in corrispondenza della curva
Nord/Ovest di via Boccaccio. La torre piezometrica
dell'acquedotto di via Petrarca, edificata a fine anni '50 del
secolo scorso, è stata abbassata e di essa rimane ― presente
ancora oggi ― solo la base circolare, caratterizzata dai
caratteristici mattoni a vista. A Sud di Inzago, la nuova
strada per Trecella si è innestata sulla Padana Superiore
tramite una rotonda e il suo tracciato lievemente sinuoso ma
scorrevole, ha eliminato le precedenti curve a gomito, come
quella in prossimità della cascina Pirogalla.
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Immagini
satellitari del 2003.
Non è ancora presente la struttura della Fondazione Sacra
Famiglia (Residenza Sanitaria per Disabili ― RSD) presso la
curva Nord/Ovest di via Boccaccio, che verrà edificata negli
anni immediatamente successivi. La torre piezometrica
dell'acquedotto (edificata a fine anni '50 del secolo scorso)
è ancora presente in tutta la sua altezza e con la sua lunga
ombra proiettata sul terreno; mentre al posto del campo da
calcio appena a Ovest della torre piezometrica che compariva
nella CTR-2, in questa immagine si vedono delle villette quasi
terminate.
Più a Nord della torre piezometrica, le serre per la
coltivazione delle verdure stanno iniziando la loro costante
espansione che continuerà fino ai nostri giorni. A Est di
Inzago, invece, la cascina Soldone è stata ormai raggiunta
dalle abitazioni costruite in quegli anni.
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CTR-2 (carta
Tecnica Regionale - seconda edizione) aggiornata a cavallo del
cambio di millennio.
In questa seconda versione della CTR si è posta una maggior
attenzione alle zone periferiche con i numerosi capannoni di
nuova costruzione che caratterizzavano le zone industriali,
nonché tutta quanta l'aperta campagna attorno ai nuclei
urbani. Stranamente, però, gli edifici all'interno dei centri
storici sembra che siano stati ridisegnati a una risoluzione
grafica inferiore rispetto alla prima versione della CTR,
infatti a parità di scala visualizzata, tali edifici sembrano
mostrare una maggior frastagliatura nelle loro linee
perimetrali. Sono stati realizzati gli impianti sportivi di
via Boccaccio con i nuovi (di allora) campi da calcio, uno di
questi si trovava appena a Ovest della torre piezometrica
dell'acquedotto, ma ebbe vita breve, perché quel terreno venne
reso edificabile.
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Immagini
satellitari del 1998.
Nella zona di via Boccaccio ― a N/O di Inzago ― si vedono i
primi lavori per la costruzione dei nuovi impianti sportivi
con i campi da calcio. La zona industriale a Est di Inzago
ha ormai raggiunto il confine con il territorio di Cassano
d'Adda e mostra una serie di capannoni lungo la via Giuseppe
Di Vittorio, la quale corre parallela e a pochi metri dalla
Padana Superiore. La cava a uso edile a Nord dell'abitato di
Inzago, si è ormai trasformata in discarica. Tra la cascina
Soldone e la nuova strada di circonvallazione che sale inn
direzione Nord, un'ampia area è diventata edificabile e
nell'immagine si vedono già una prima serie di palazzine.
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CTR-1 (Carta
Tecnica Regionale - prima edizione) elaborata tra gli anni
1984 e i primi anni '90.
Si tratta della prima versione della Carta Tecnica Regionale,
che venne distribuita a tutte le amministrazioni comunali in
formato digitale georiferito. Essendo stata disegnata in scala
1:10mila, il dettaglio era assai buono e divenne una valida
alternativa alle tavolette dell'IGM, le quali, in fatto di
aggiornamento, non riuscivano a tenere il passo con i numerosi
cambiamenti urbanistici di quegli anni. L'ulteriore notevole
vantaggio della CTR era dovuto al fatto che le singole mappe
(ben 710) erano tutte rigorosamente georiferite, quindi con i
moderni programmi GIS (Geographic Information System) venivano
automaticamente e perfettamente accostate tra di loro a
formare un'unica immagine, che mostrava in maniera continua il
territorio di tutta quanta la regione Lombardia. Inoltre, tali
mappe potevano essere sovrapposte e sfumate sopra quelle
satellitari (ad esempio, sopra quelle di Google-Earth) per
ottenere dei controlli e dei confronti straordinariamente
funzionali e precisi.
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Fotografie aeree
del 1975 (volo aereo Alifoto1975).
Le fotografie aeree del 1975 ― a differenza di quelle del 1954
― sono ad alta risoluzione e permettono di analizzare molti
dettagli sia del centro abitato, sia della campagna. La zona a
Est di Inzago posta tra tra il Lazzaretto, il naviglio della
Martesana e la Padana Superiore mostra i primissimi segni
della sua trasformazione in zona industriale. Nell'immagine è
ancora presente l'ex oratorio maschile San Luigi di via
Fumagalli e, guardando con attenzione, al suo interno si può
vedere la piscina per i bagni estivi ancora piena d'acqua. Si
notano i primi sbancamenti per quella che diventerà la
circonvallazione a Nord dell'abitato, mentre la strada per
Bettola passava ancora nella mezzeria tra il cimitero e il
santuario del Pilastrello. La cava a Sud di Inzago si era già
trasformata nel "Lago Smeraldo", mentre quella a Nord era
ancora in piena attività. È la prima immagine in cui compare
la struttura completa della cascina Provvidenza, a Sud di
Inzago, vicino al confine con Pozzuolo Martesana.
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IGM
aggiornamento del 1971 sulla base delle aerofotografie del
1970.
Si tratta dell'ultimo aggiornamento delle tavolette dell'IGM,
in scala 1:25mila, del nostro territorio. Cominciano a vedersi
i capannoni industriali e a delinearsi la zona industriale a
Est dell'abitato. A Sud, il Villaggio residenziale è ormai ben
strutturato e la cava ― posizionata tra Inzago e il Villaggio
― si profila già come un vero e proprio laghetto. Le zone
periferiche tendono a svilupparsi lungo le principali
direttrici viarie. Gli impianti del centro sportivo "Forze
vive" ― attrezzato per tutte le discipline atletiche ―
costituivano un vero vanto per Inzago fin dai primi anni '60
ed era paragonabile a quelli che solo le grandi città potevano
permettersi; purtroppo verso la fine del secolo scorso ha
subito un lento ma inesorabile declino, a causa della mancata
manutenzione ai vari impianti e tutto quello che oggi rimane è
un semplice (e assai declassato) campo da calcio.
Mappa di sola consultazione. I dati sono proprietà di IGM e
possono essere utilizzati per il solo uso personale (motivi
di studio e/o di ricerca), nonché nell'esercizio
dell'attività libero professionale allegati a perizie,
pratiche amministrative e/o giudiziarie, a domande di
partecipazione a concorsi.
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IGM -
Aerofotografie del 1954 con rilievo fotogrammetrico del 1956.
Nella mappa compaiono i primi scavi delle due grandi cave che
caratterizzeranno la campagna di Inzago negli decenni
successivi: a Nord quella tra la cascina San Giuseppe e la
cascina Redenta, a Sud quella in prossimità della cascina
Bonetta. Quest'ultima diventerà l'attale parco acquatico: non
a caso, si nota già la presenza dell'acqua della prima falda
acquifera, che giace pochi metri sotto il piano di campagna.
Falda che a una distanza di circa 1,5 km in direzione
Sud/Ovest, nel territorio di Pozzuolo Martesana, affiora in
superficie con la testa e l'asta del fontanile Cereda. Si nota
anche lo scavo della piccola cava a Sud/Est dell'abitato dove,
anche dopo la sua copertura, se ne conservò per anni il suo
ricordo nel nome del prospiciente "bar Laghetto".
Mappa di sola consultazione. I dati sono proprietà di IGM e
possono essere utilizzati per il solo uso personale (motivi
di studio e/o di ricerca), nonché nell'esercizio
dell'attività libero professionale allegati a perizie,
pratiche amministrative e/o giudiziarie, a domande di
partecipazione a concorsi.
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Fotografie aeree
del 1954 (effettuate dal Gruppo Aereo Italiano negli anni
1954-1955, su suggerimento dell'IGM).
Queste fotografie aeree del 1954 mostrano chiaramente come a
quella data l'abitato di Inzago fosse ancora contenuto
all'interno del naviglio della Martesana (a Sud) e il
tracciato ad arco della roggia Crosina (a Nord). Non vi è il
Villaggio Residenziale (edificato a partire dal 1960) e
neppure le vaste cave (quelle funzionanti con i moderni
sistemi meccanizzati) per l'estrazione della sabbia a uso
edile, che caratterizzeranno le mappe del territorio di Inzago
nei decenni successivi. Si vedono solo dei piccoli scavi, come
ad esempio l'effimera cava dell'omonimo "bar Laghetto", a Sud
di Inzago; così come lungo la strada per Groppello d'Adda si
vede la piccola cava scavata tra le due guerre con il solo uso
di picconi e di badili, che gli Inzaghesi chiamano ancora
oggi: "fupùn".
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l'Informazione Territoriale della Lombardia
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Fotografia aerea
scattata dalla Royal Air Force, nel pomeriggio del 19
Settembre 1944.
A differenza delle altre fotografie aeree/satellitari presenti
in questa sezione, l'inquadratura non copre tutto il
territorio di Inzago, inoltre l'immagine non è perfettamente
orientata a Nord (andrebbe ruotata di una dozzina di gradi in
senso orario). Ma il particolare più siginificatico di questa
immagine è rappresentato dai numerosissimi filari di piante di
gelso allineati con cura nella campagna, al punto che si
possono contare i singoli alberi (ed erano migliaia!). Il
confronto con la fotografia aerea del 1954 (appena sopra)
lascia veramente stupiti: nel giro di una decina d'anni quasi
tutti i filari delle piante di gelso sono stati eliminati. Si
noti, inoltre com'era ben curato il giardino di villa Aitelli
a ponente di via Marchesi, mentre viale Emanuele Filiberto
(quello che conduce all'ex Lazzaretto) mostra in maniera
evidente che, prima della costruzione del naviglio della
Martesana, andava a raccordarsi direttamente lungo la via
Marchese Secco d'Aragona, a metà strada tra la villa Rey e la
villa Secco d'Aragona. Per inciso, vale la pena di ricordare
che una dozzina di giorni prima che venisse scattata questa
fotografia aerea, nella piazza Maggiore (allora piazza
Vittorio Emanuele II) di Inzago, venne fucilato il prof.
Quintino di Vona.
ICCD-Archivio Aerofototeca Nazionale
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Piantina del
centro storico di Inzago del 1936, cortesemente messa a
disposizione da Mario Appiani per questa sezione di mappe del
territorio di Inzago.
Disegnate a matita, risultano appena visibili anche le linee
delle altimetrie con i rispettivi valori (isoipse), le linee
hanno un andamento da Ovest/Nord/Ovest a Est/Sud/Est e
indicano una variazione di altimetria che oscilla tra i 136 e
i 138 metri s.l.m. per il centro storico di Inzago. Sulla
mappa si possono vedere i nuovi (di allora) edifici delle
scuole elementari, intitolati a Fabio Filzi. In prossimità
della piazza, sono stati evidenziato in colore viola i
caseggiati di proprietà della famiglia Appiani, mentre in alto
a destra è stato incollato il sigillo "ex libris Annæ et
Marii Appiani".
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Rilievi IGM del
1889, con gli aggiornamenti del 1931 rilevati dal tenente
topografo Braca.
Nel territorio di Inzago si nota qualche piccolo scavo
realizzato a mano (come ad esempio, quello che gli Inzaghesi
chiamano "fupùn", interamente scavato a picconi e a
badili a partire dai primi anni '30 del secolo scorso). Altri
piccoli scavi simili si notano in prossimità della strada
provinciale del Brembo, che sale da Villa fornaci verso Vaprio
d'Adda, anche in queso caso, presumibilmente, per l'estrazione
della sabbia a uso edile. La cascina Morando (lungo la strada
campestre in direzione della cascina Rivera, da non
confondersi con la nuova cascina Morando, costruita negli anni
'60 del secolo scorso) compare per l'ultima volta sulle mappe
dell'IGM.
Mappa di sola consultazione. I dati sono proprietà di IGM e
possono essere utilizzati per il solo uso personale (motivi
di studio e/o di ricerca), nonché nell'esercizio
dell'attività libero professionale allegati a perizie,
pratiche amministrative e/o giudiziarie, a domande di
partecipazione a concorsi.
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Rilievi IGM del
1889, con gli aggiornamenti del 1913 rilevati dal capitano
topografo Basso; sempre nell'anno 1913, la mappa è stata anche
riveduta dalla Regia Commissione per la toponomastica, così
quello che nelle mappe aggiornate alle date precedenti, era
indicato con il nome di "Ospedale" (lungo la Padana
Superiore), in questa mappa viene indicato, più propriamente,
come "Pellagrosario". Il molino Manzotti è diventato molino
Franchetti, mentre il cascinello Barzaghi è stato
ristrutturato dai Marietti e ha assunto il nome prediale di
cascina Perina. La cascina San Giuseppe non ha più l'errato
nome di Redenta, mentre la cascina Cardani è diventata cascina
San Gerolamo.
Mappa di sola consultazione. I dati sono proprietà di IGM e
possono essere utilizzati per il solo uso personale (motivi
di studio e/o di ricerca), nonché nell'esercizio
dell'attività libero professionale allegati a perizie,
pratiche amministrative e/o giudiziarie, a domande di
partecipazione a concorsi.
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Rilievi IGM del
1889, con gli aggiornamenti del 1907 rilevati dal capitano
topografo Cavicchi.
Il canale Villoresi a quella data era ormai pienamente
funzionante e risulta, quindi, indicato sulla mappa. Il
cascinello San Gerolamo è chiamato ancora cascinello Cardani,
mentre la cascina che oggi chiamiamo San Giuseppe è indicata
come cascina Redenta, ma si tratta di un probabile errore di
denominazione, perché qualche centinaio di metri più a Nord,
vi è la vera cascina Redenta, con un'anomala ripetizione del
nome.
Mappa di sola consultazione. I dati sono proprietà di IGM e
possono essere utilizzati per il solo uso personale (motivi
di studio e/o di ricerca), nonché nell'esercizio
dell'attività libero professionale allegati a perizie,
pratiche amministrative e/o giudiziarie, a domande di
partecipazione a concorsi.
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Rilievi IGM del
1889.
A quella data il canale Villoresi non era ancora ultimato,
infatti non vi è traccia di esso su questa mappa. La cascina
che oggi chiamiamo San Giuseppe veniva indicata come cascina
Redenta, ma si tratta di un probabile errore di denominazione,
perché qualche centinaio di metri più a Nord, si può notare la
vera cascina Redenta, con un'anomala ripetizione del nome.
L'attuale cascina San Gerolamo allora si chiamava cascina
Cardani.
Mappa di sola consultazione. I dati sono proprietà di IGM e
possono essere utilizzati per il solo uso personale (motivi
di studio e/o di ricerca), nonché nell'esercizio
dell'attività libero professionale allegati a perizie,
pratiche amministrative e/o giudiziarie, a domande di
partecipazione a concorsi.
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