IDROGRAFIA DEL TERRITORIO DI INZAGO


IL NAVIGLIO DELLA MARTESANA
BREVE PRECISAZIONE A PROPOSITO DEL SUO NOME

A partire dalla concessione di Francesco Sforza che recita: "Navilio nostro de Martexana...", sono state pubblicate centinaia di mappe storiche (basti pensare a quelle catastali o a quelle usate per scopi specifici, come nel caso della "Matrice di livellazione del Naviglio della Martesana", ecc.). In aggiunta alle mappe, vi sono centinaia e centinaia di documenti ufficiali, per lo più atti notarili, stilati per dirimere le numerose controversie che sorgevano con una frequenza impressionante, in relazione all'uso (e all'abuso) delle sue acque. In tutte le mappe e i documenti ufficiali da noi consultati, il corso d'acqua in questione è chiamato sempre e unicamente naviglio della Martesana (nelle sue tipiche varianti ortografiche). Così, in netta controtendenza con il curioso vezzo di questi ultimi anni di intitolare libri/articoli/filmati usando di preferenza altre denominazioni (Naviglio Piccolo) che poggiano su un paio di citazioni estemporanee ottocentesche che non trovano alcun riscontro né alcuna conferma nelle centinaia e centinaia di documenti ufficiali, nei titoli e negli articoli pubblicati su questo sito, troverete e leggerete soltanto quello che, fin dalle origini, è sempre stato il suo vero e unico nome ufficiale:
Naviglio della Martesana
IL NAVIGLIO DELLA MARTESANA NELLE MAPPE ANTICHE

Tracciato del naviglio della Martesana disegnato nel 1679 dall'ing. camerale Bartolomeo Robecco. A differenza delle convenzioni cartografiche moderne, il Nord è posto in basso e il Sud il alto; di conseguenza risultano invertiti anche l'Est (nell'immagine si trova a sinistra) e l'Ovest (nell'immagine si trova a destra). Le bocche di alimentazione delle rogge irrigue e molinare sono numerate e arrivati all'incrocio con il fiume Lambro se ne contano 80, mentre nell'immagine successiva, se ne contano solo 60.
Archivio di Sato di Milano, fondo Acque parte antica.

Mappa abbastanza simile alla precedente, ma in bianco e nero. Anche in questo caso si ha l'inversione dei punti cardinali, esattamente come nella mappa di Bartolomeo Robecco. Venne stampata e pubblicata nel 1996 dal comitato scientifico che si era appositamente costituito, in occasione del V centenario (1496-1996) del naviglio della Martesana, come recita l'apposita didascalia in alto a destra.
Archivio di Stato di Milano, fondo Acque parte antica.
I CAPISALDI DELLA MATRICE DI LIVELLAZIONE (1814) E LE NUOVE CONCHE (ANNI '30 DEL SECOLO SCORSO)

Tracciato completo del naviglio della Martesana sopra le immagini satellitari del 2015 (Google-Earth).
Partendo dall'incile di Trezzo sull'Adda sono indicati anche i 129 capisaldi (posizionati uno ogni 300 metri) della Matrice di Livellazione effettuata nel 1814, fino ad arrivare ai bastioni delle antiche mura di Milano. All'altezza di Vimodrone, i capisaldi visualizzano in maniera evidente la variante operata lungo il tracciato del naviglio della Martesana alla fine degli anni '60 del secolo scorso: l'antico alveo del naviglio, infatti, si è trasformato nell'attuale tracciato della Metropolitana Milanese (MM2, linea verde), per una lunghezza di circa un chilometro e mezzo. I dettagliati resoconti della matrice di livellazione contengono una notevole quantità di informazioni tecniche per ogni singolo tratto del naviglio: distanze, larghezza, pendenza, profondità, incroci con altri corsi d'acqua, ponti, bocche in fregio per l'alimentazione delle rogge irrigue e molinare, ecc.

Al momento, l'unica targa riferibile all'operazione di livellazione del naviglio della Martesana murata sui blocchi di ceppo dell'Adda che costituiscono la sua sponda Nord, è stata fotografata da Roberto Bressani lungo via Tofane (l'alzaia del naviglio), tra gli ex Comuni di Greco Milanese e di Gorla Primo. Oggi, naturalmente, si tratta del territorio della città di Milano, tuttavia nel 1814 ― anno nel quale è stata realizzata la matrice di livellazione del naviglio della Martesana ― la targa in questione si trovava nel territorio di Greco Milanese, in una posizione abbastanza vicina al confine con quello di Gorla Primo. Il numero riportato è 119 e come si può vedere in questo file PDF, la sua posizione collima perfettamente sia con le immagini fotografiche, sia con le misure ricavate direttamente dal foglio della matrice di livellazione.

Le conche posizionate lungo il naviglio della Martesana hanno sempre presentato indubbi vantaggi, ma anche degli svantaggi. I vantaggi derivavano dal fatto che tra una conca e l'altra veniva garantita una giusta pendenza per non fare aumentare eccessivamente la velocità della corrente dell'acqua e dei barconi; per contro, superare le conche richiedeva parecchio tempo e ciò aumentava la durata dei viaggi. Bisognava trovare il giusto compromesso, cosa non facile da ottenere visti i numerosi incidenti di navigazione che capitarono nel corso degli anni. Nel 1903, la Commissione per la Navigazione Interna propose la costruzione di una decina di conche lungo il tracciato del naviglio della Martesana, alcune delle quali furono realizzate negli anni '30 del secolo scorso: tra queste venne realizzata anche la conca di Inzago (posizionata a Est rispetto al centro abitato). Nel disegno il Nord non sta in alto, ma indicativamente a sinistra, nonostante si tratti di una mappa piuttosto recente, di inizio Novecento.
Milano ― Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli.
QUALCHE PERPLESSITÀ RIGUARDO AL PONTE DI VILLA AITELLI A INZAGO E QUALCHE CURIOSITÀ A VILLA FORNACI E A VIMODRONE

Il curioso caso del ponte di villa Aitelli, completamente rifatto nei primi anni '60 del secolo scorso, ma sempre indicato come "Ponte vecchio" o "Ponte antico". Il ponte antico in corrispondenza della villa Aitelli (già rifatto, comunque, nei secoli passati), aveva un'inarcatura piuttosto accentuata, tale da permettere ai barcaioli di passare agevolmente sotto di esso; ma come molti anziani Inzaghesi ricorderanno, venne completamente rifatto nel 1962. In particolare, la sua inarcatura venne ridotta, così che il suo attraversamento fosse meno impegnativo (non è stato messo completamente a raso con la via Marchesi, tuttavia la salita risulta meno ripida rispetto a quella del ponte precedente), inoltre la carreggiata è stata allargata, per venire incontro alle moderne esigenze del traffico cittadino. Basterà dare un'occhiata alle quattro fotografie riportate nell'immagine qui a fianco, per rendersi conto del fatto che il ponte non sia più lo stesso, seppure le lastre che costituiscono le sue sponde continuino a essere in ceppo dell'Adda. Ma nonostante ciò, nelle schede di Lombardia Beni Culturali e di altri siti ufficiali, il ponte attuale continua a essere denominato "Ponte vecchio" o "Ponte antico", come se si trattasse di un ponte originale... completamente rifatto nel 1962.

Il tracciato del naviglio della Martesana presenta una curiosa gobba verso Nord, all'altezza di Villa Fornaci, invece di correre lungo una linea retta da Cassano d'Adda a Gorgonzola, per quello che sarebbe stato il tracciato più breve e più economico. Nell'immagine sono state messe in evidenza le altimetrie, le quali permettono di capire immediatamente il motivo di quella strana gobba verso Nord: una linea retta avrebbe fatto infossare le acque del naviglio nel lieve avvallamento di Bellinzago Lombardo, con l'impossibilità di farle risalire, poi, all'altezza del borgo di Gorgonzola (una spiegazione approfondita di tale fenomeno si può leggere nell'articolo "Inquadramento geografico e idrogelogico dei corsi d'acqua naturali e artificiali del Nord-Est Milanese", nella sezione dedicata alla roggia Crosina).

A Vimodrone, invece, il tracciato del naviglio della Martesana è stato modificato nella seconda metà degli anni '60 del secolo scorso, per poco più di un chilometro e il suo alveo è stato utilizzato come tracciato della moderna linea MM2 (verde) della Metropolitana Milanese, che corre, non a caso, in trincea in quel tratto. Nell'immagine è possibile vedere la mappa IGM (tavoletta al 25mila di Sesto San Giovanni, aggiornata al 1950), con il tracciato originale del naviglio che sfuma sopra le moderne immagini di OpenStreetMap, nelle quali l'alveo del naviglio ha ormai ceduto il posto al tracciato dei moderni mezzi di trasporto su rotaia.

Per quanto riguarda il naviglio della Martesana deviato a Vimodrone, si riporta un file in formato PDF che mostra un fotogramma di un filmato visibile sul canale Youtube (in alto a sinistra si legge il titolo del filmato), nel quale si vede un convoglio della linea MM2 (verde), che sta viaggiando in trincea tra Vimodrone e Cascina Gobba. Anche se i passeggeri non se ne stanno rendendo conto, in quel tratto il convoglio corre in trincea perché quello era l'alveo del naviglio della Martesana! A seguire, una sequenza di tre immagini che mostra, invece, l'evoluzione della struttura dell'antico ponte del centro storico di Vimodrone e che ora, invece, si trova esattamente sopra il tracciato in trincea della linea MM2 della metropolitana.
NAVIGLIO DELLA MARTESANA - ARTICOLI

Titolo dell'articolo: LA NAVIGABILITÀ DEL NAVIGLIO DELLA MARTESANA (1468-1573)
Autore: FABRIZIO ALEMANI
Numero di pagine: 97
Note: l'articolo affronta le numerose problematiche legate alla navigabilità dell'intero tracciato del naviglio della Martesana, a partire dalla sua apertura fino alla seconda metà del Cinquecento.

Titolo dell'articolo: CONCHE SUL NAVIGLIO MARTESANA (1468-1632)
Autore: FABRIZIO ALEMANI
Rivista: GIORNALE DELLA SOCIETÀ STORICA LOMBARDA (SERIE DODICESIMA - VOL. XXI)
Anno di pubblicazione: 2016
Numero di pagine: 29 (da 67 a 95)
Note: le prime conche lungo il naviglio della Martesana non corrispondono con le attuali conche che, ancora oggi, si possono osservare in alcuni paesi attraversati dal canale. In questo articolo l'autore descrive in dettaglio le caratteristiche delle prime conche costruite lungo il naviglio, corredando il testo con numerosi documenti e illustrazioni.

Titolo dell'articolo: ALCUNI RICORDI "STORICI" RELATIVI AL NAVIGLIO MARTESANA
Autore: CARLO GNECCHI RUSCONE
Numero di pagine: 6
Note: l'autore descrive alcuni suoi ricordi personali relativi al naviglio della Martesana, inserendo pure l'avventurosa navigazione del panfilo Margravia nei primi decenni del Novecento, corredata da un'interessante documentazione iconografica che rende particolarmente vivo e suggestivo tutto quanto il racconto.
1959 - IL NAVIGLIO DELLA MARTESANA CESSA DI ESSERE UNA VIA DI NAVIGAZIONE

Nel 1959, il naviglio della Martesana, assieme alla fossa Polesella, venne definitivamente cancellato dalle vie d'acqua navigabili. Delle tre funzioni principali che il naviglio aveva svolto per secoli: uso irriguo per adacquare i campi; uso come forza motrice per muovere i molini e le norie; uso come via di navigazione per il trasporto delle merci e delle persone, quest'ultima funzione cessava ufficialmente di esistere, a parziale vantaggio delle prime due. Con la fine della navigazione cessarono, inoltre, alcune attività come quella dei barcaioli e degli addetti alle sciostre, personaggi destinati a entrare nel mondo e nei racconti del buon tempo andato.

Quest'ultima immagine mostra come cinque anni prima della sua cancellazione dalle vie navigabili, le attività di trasporto della sabbia per uso edile lungo il naviglio funzionassero ancora a pieno regime. Siamo al confine tra il territorio di Cernusco s/N e quello di Vimodrone, con una serie di barconi attraccati alla sponda Nord del naviglio (uno, però, è già in navigazione), in attesa di essere caricati con la sabbia estratta dalla cava del Gaggiolo, che doveva essere trasportata a Milano. Le fotografie aeree del 1954 pur non essendo ad alta risoluzione, permettono di vedere chiaramente i sette barconi in piena attività, all'interno dell'ellisse tratteggiato di colore giallo.