VIABILITÀ ANTICA E MODERNA


TABULA PEUTINGERIANA

Data l'importanza storica che riveste tale mappa nel campo della topografia antica, si riporta l'intera Tabula Peutingeriana, la più famosa e straordinaria mappa "picta" del mondo conosciuto, anche se gli unici riferimenti al nostro territorio sono rappresentati dalla civitas Mediolanum e dal fiume Adda. In uscita da Mediolanum sono state tracciate solo due strade: la Mediolanum-Comum e la Mediolanum-Placentia, non vi è alcuna indicazione, purtroppo, che riguardi la Mediolanum-Bergomum (che interessava Inzago) e la Mediolanum-Brixia (che interessava Cassano). Nonostante alcuni lievi errori di posizionamento di località e l'incredibile distorsione della latitudine (la mappa è lunga circa 7 metri ed è alta solo 33 centimetri!) è una mappa che continua ad affascinare per la sua bellezza e per la ricchezza di particolari: si ammirino, ad esempio, le eleganti rappresentazioni personificate delle città di: Roma, Costantinopoli e Antiochia.
ASSIM possiede 3 copie digitali ad altissima risoluzione della Tabula Peutingeriana, pubblicate da famosi cartografi in epoche diverse; quella qui illustrata è la editio princeps pubblicata da Ortelius nel 1598, ad Anversa.
David Rumsey Map Collection.
ITINERARIO BURDIGALENSE (O GEROSOLIMITANO) TRACCIATO COMPLETO E IN PROSSIMITÀ DI INZAGO

A differenza della Tabula Peutingeriana che è una mappa "picta", l'Itinerario Burdigalense (così come anche l'Itinerarium Antonini e l'Itinerarium Gaditanum) è un Itinerarium adnodatum, ossia non vi erano disegni o rappresentazioni, ma solo un lunghissimo elenco di località ― con le relative distanze ― che bisognava attraversare per arrivare a destinazione: ad loca sancta, ossia a Gerusalemme. Inoltre, come si vede nell'immagine, il tracciato si sdoppiava proprio a Mediolanum, infatti nell'andata si continuava in direzione di Aquileia, della regione danubiana, di Costantinopoli, ecc. mentre al ritorno si arrivava a Mediolanum risalendo tutta l'Italia, dopo aver attraversato il canale d'Otranto e aver visitato, ovviamente, Roma.
L'Itinerario Burdigalense che, per il tratto in questione corrispondeva con l'antica strada Mediolanum-Bergomum, ci interessa assai da vicino, perché attraversava il territorio di Inzago e il nostro borgo gravitava proprio sopra quella importantissima via di comunicazione.

Pagina dell'Itinerario Burdigalense che riguarda l'alta Italia ("Inde incipit Italia"), durante il viaggio d'andata. Il tratto che interessa Inzago è compreso tra la mutatio Argentia (Cassina de' Pecchi) e la mutatio Pons Aureoli (Canonica d'Adda, ossia Pontirolo vecchio, da non confondersi con Pontirolo nuovo). Nell'articolo pubblicato nella sezione sottostante: "Il tracciato dell'Itinerario Burdigalense nella provincia di Milano" vi è un'analisi dettagliata della confusione che si era creata a proposito delle 2 mutationes citate, a causa di una errata interpretazione di mons. Luigi Biraghi che, purtroppo, viene ancora oggi ripresa e riciclata da coloro che invece di risalire alle fonti documentarie originali, copiano pedissequamente e acriticamente le ipotesi errate descritte da mons. Biraghi riguardo alla mansio fluvio frigido = Cologno Monzese.

La pagina dell'Itinerario Burdigalense illustrata sopra, indica che la distanza tra la civitas Mediolanum e la Mutatio Argentia fosse di 10 miglia e altrettanti ne corressero tra la Mutatio Argentia e la Mutatio Pons Aureoli, dove il miglio romano equivaleva a 1482 metri, quindi 10 miglia romane valevano circa 15 Km. Tale distanza corrisponde esattamente a quella che intercorre tra Milano e Cassina de'Pecchi e tra Cassina de' Pecchi e Canonica d'Adda, come si può vedere nella mappa illustrata qui a fianco.

I tre miliari dell'antica strada consolare Medioanum-Bergomum (che costituiva un breve tratto dell'Itinerario Burdigalense) che cadevano nel territorio di Inzago, li troviamo posizionati in punti interessanti per quanto riguarda la viabilità: il XVI miliario, si trovava in prossimità della diramazione corrispondente all'attuale Padana Superiore; il XVII miliario, era posizionato all'incirca all'incrocio con l'antica strada che collegava Inzago con Masate (da notare la presenza del significativo riferimento toponomastico della "cascina Masasca"), mentre il XVIII miliario si trovava all'incrocio della strada che, da Inzago, si ricongiungeva al tracciato dell'itinerario all'altezza di Bettola di Pozzo d'Adda. L'ipotesi dello scrivente è che quei 3 miliari siano stati spostati dagli Inzaghesi nella posizione in cui convergono le tre frecce, dove sorge il santuario della Madonna del Pilastrello.

Infatti, nel resoconto della visita effettuata dal cardinal Federico Borromeo a Inzago nel 1605, la cappella della Madonna del Pilastrello è indicata fuori dal borgo, in un luogo chiamato "alle tre pietre" (ad tres lapides). Potrebbe essere, dunque, che quelle tre pietre di riferimento non fossero altro che i tre antichi cippi miliari posizionati originariamente lungo l'antica strada consolare e spostati dagli Inzaghesi. Per una descrizione più dettagliata dell'argomento, si legga l'articolo elencato qui sotto, dal titolo: "Il tracciato dell'Itinerario Burdigalense nella Provincia di Milano".
ITINERARIO BURDIGALENSE (O GEROSOLIMITANO) ARTICOLI
Titolo dell'articolo: IL TRACCIATO DELL'ITINERARIO BURDIGALENSE NELLA PROVINCIA DI MILANO
Autore: SILVANO PIROTTA
Numero di pagine: 46
Formato: PDF
Note: l'articolo analizza il tracciato dell'antico itinerario di epoca romana nel territorio milanese: la descrizione specifica del tratto che interessa e attraversa il territorio inzaghese si trova dalla pagina 25 alla pagina 30.

Titolo dell'articolo: LE VIE ROMANE NELLA PROVINCIA DI MILANO: DAGLI ANTICHI MILIARI STRADALI AI TOPONIMI NUMERALI DELLE LOCALITÀ MODERNE
Autore: SILVANO PIROTTA
Numero di pagine: 24
Formato: PDF
Note: l'articolo mette in evidenza come i nomi di alcune località moderne ricordino i numeri della distanza ― misurata in miglia romane ― lungo le antiche strade principali, che uscivano a raggiera dalla civitas Mediolanum.